In Danimarca circa il 50% delle turbine eoliche appartengono a piccole cooperative e 150 mila famiglie danesi guadagnao dal vento. Le società (private o pubbliche) che realizzano nuovi impianti eolici sono tenute a proporre alla popolazione locale l’acquisto di quote dell’impianto fino al 20% del suo valore.
In Sardegna invece (e in Italia in generale) il business dell’eolico è solo per poche grandi aziende continentali e straniere.
In Danimarca lo Stato decide dove vanno fatti gli impianti eolici e mette le società in concorrenza sulla base del prezzo dell’energia, dei benefici per la popolazione locale e per l’ambiente.
Credo che una legge nazionale (o delibera regionale) per attivare lo stesso meccanismo sarebbe un successo perchè:
- darebbe la possibilità alla popolazione locale di partecipare a un buon investimento,
- ridurrebbe le ostilità verso gli impianti eolici,
- aiuterebbe l’economia locale,
- è in linea con la normativa europea e garantisce la concorrenza.
Pensiamo a quante persone:
- non hanno la possibilità tecnica per installare un impianto fotovoltaico o (ancora meno) minieolico
- non hanno il tempo (e il coraggio) per afffrontare i procedimenti autorizzativi
- non hanno un capitale sufficiente da investire.
Tutte queste persone potrebbero comprare quote di impianti eolici.
Le società interessate alla realizzazione degli impianti sono tipicamente favorevoli a tale meccanismo, infatti:
- non cambia il rendimento dell’investimento
- riduce l’ostruzionismo della popolazione locale
- riduce i tempi per ottenere le autorizzazioni
Un esempio è l’impianto eolico offshore difronte al porto di Copenaghen, Middelgrunden, detenuto al 50% dalla società pubblica dell’energia (DONG, equivalente a ENEL) e il restante 50% da diecimila investitori locali. In Danimarca il prezzo di una quota è circa 300 € e se ne può comprare più d’una.
In Sardegna, ed in generale a livello nazionale, servono delle nuove leggi per:
- Tutelare gli interessi della popolazione locale nello sfruttamento delle risorse naturali locali.
- Promuovere la nascita di cooperative di cittadini per l’installazione di turbine eoliche.
- Incentivare i cittadini a diventare proprietari di turbine eoliche tramite procedure autorizzative semplificate.
Basterebbe copiare la Normativa Danese.
Se lo ritieni utile, puoi segnalarlo agli uffici che si occupano di regolamentare l’eolico in Sardegna (industria@regione.sardegna.it, ind.energia@regione.sardegna.it, presidente@regione.sardegna.it) e/o nazionali.
Altri esempi di cooperative esistenti
Westmill
Westmill wind farm Co-op è la prima cooperativa nella quale i soci sono proprietari al 100% dell’impianto (5 turbine da 1 MW, produzione annua 13.140 MWh). Westmill co-op fu fondata nel 2004 e l’impianto si trova nel sud dell’ Inghilterra.
Il costo complessivo dell’impianto fu 7.6 milioni di euro (1520 €/kW). La vendita delle quote fu lanciata nel Novembre 2005 fino a febbraio 2006, quando vennero raggiunti 4,6 milioni di €. La cooperativa è formata da 2374 membri, la quota minima è di 250€, la quota massima è 20.000 €. La quota media è di 1937€. La windfarm cominciò a produrre energia elettrica nel Febbraio 2008.
Drumlin wind energy coop
L’intenzione di questa cooperativa fondata nel 2009 è di installare da 1 a 5 turbine da 250 kW a nord dell’Irlanda. Grazie alla vendita delle quote (250-20000 €) sono già state installate le prime due turbine. Il rendimento annuo atteso è del 7,2%.
Altre cooperative e link
- Communyty wind energy (da Wikipedia)
- Energy4all (Associazione di supporto delle cooperative inglesi)
- Baywind dal 1997, 1300 membri, 5×500 kW (Wind World) e 5×250 kW (Vestas V27)
- Fenland Green Power Co-op 8 x 2 MW (REpower) operative del 2006