Una azienda italiana (Energogreen) vuole realizzare in Sardegna due centrali solari termodinamiche utilizzando una tecnologia italiana unica al mondo (Archimede Solar Energy, ENEA). Due centrali elettriche da 55 MW ciascuna capaci di produrre energia elettrica pulita per mezzo milione di persone, anche la notte, grazie alle 16 ore di accumulo termico. Ogni centrale darebbe 1600 posti di lavoro per 2-3 anni per la costruzione e 60 per l’esercizio, occupando lo 0.02% (due decimillesimi) dei terreni agricoli sardi.
USA, UE e Cina ratificano l’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici impegnandosi a ridurre le emissioni di CO2 nel modo piú ambizioso possibile.
In Italia da un lato il Governo incentiva questa tecnologia con specifiche tariffe incentivanti, dall’altro la Regione Sardegna e tanti comitati di “finti ambientalisti” si oppongono, di fatto supportando il mantenimento in essere di vecchie centrali a carbone e derivati del petrolio che forniscono il 71% dell’energia elettrica in Sardegna.
Al momento al mondo ci sono appena 4 GW di termodinamico, 250 GW di fotovoltaico e 430 GW di eolico. É una tecnologia nuova che apre nuove possibilità di sviluppo economico di cui l’Italia e la Sardegna hanno molto bisogno. In Italia non c’é ancora neanche una centrale solare termodinamica di dimensioni commerciali. In Spagna ci sono giá circa 50 impianti solari termodinamici da 50 MW, il Marocco sta costruendo 4 centrali da 200 MW ciascuna, la Cina avvia un piano di prova da 1350 MW, e in Sud Africa ha appena aperto il cantiere per la costruzione di una centrale solare termodinamica da 100 MW impiegando 12.000 persone per 28 mesi.
In uno scenario mondiale come questo mi chiedo: quali sono le intenzioni del paese (l’Italia) che ha cambiato la storia tecnologica del mondo intero?
La mia opinione e appello a istituzioni e cittadini la trovate in questa lettera.